Il Diario del Lupo

Settima puntata

 Operazione di scoliosi al Rizzoli di Bologna e passaggio di adolescenza

Senza entrare troppo nei particolari, all’età di 18 anni ho deciso di farmi operare la schiena per necessità fisiche e di salute, per evitare di perdere un rene più tardi, vista la posizione della colonna vertebrale. Operazioni fatte al Rizzoli di Bologna. Dico operazioni in quanto ne subii 3 e una doveva essere rifatta per ragioni mediche.

Ho passato 3 anni, da 18 a 21, ingessato dalla schiena alla gamba, guardando e ammirando i soffitti e i pavimenti dell’ospedale e del Don Gnocchi. A Parma ebbi une barella con grandi ruote davanti che mi permettevano d’andare dappertutto con il gesso.

Io, come certi altri ragazzi e ragazze disabili del mio periodo, non ho vissuto l’adolescenza come può vivere un giovane non disabile, ma non posso dire d’essere stato infelice in quando ho avuto la fortuna (nella sfortuna fisica) d’essere ben seguito dal punto di vista medico e sociale . Come si usa dire: “come avere la nostalgia di una cosa mai avuta?” Quindi nel mio piccolo mondo ero comunque felice e contento in quanto potevo occupare la mia mente e il mio tempo a fare le attività nel Centro. La prova è ciò che ho appena scritto.

Le mie occupazioni mi facevano mettere da parte le difficoltà fisiche e morali quotidiane. Non ho avuto la fortuna di avere una famiglia che poteva venire a rendermi visita spesso, ma poco importava in quanto ero abituato alla loro assenza. Le rare volte che andavo in famiglia non vedevo l’ora di ritornare nel Centro o collegio come lo chiamavamo, per essere me stesso senza essere chiuso in casa.

Spesso mi chiedo che cosa avrei potuto fare di meglio in quei momenti della mia vita se non avessi subito il grande intervento alla schiena. Mi dico che il destino ha voluto che sia così e che ho saputo adattarmi alla situazione, sapendo che già in giovane età avevo un forte carattere che non passava inosservato. Bisogna sapere che quando ci si trova davanti una situazione come quella che ho vissuto da adolescente dove o accettavi tutto senza niente dire o ti ribellavi facendoti rispettare, ho deciso piuttosto la seconda scelta, non senza paura di scontrarmi con i più anziani del Centro. Gli educatori erano all’ascolto di tutti noi ed hanno saputo essere giusti per insegnarci il meglio delle cose lasciandoci la nostra giusta libertà per prepararci all’avvenire commettendo anche degli errori di giovinezza.

Attraverso lo sport ho trovato un “rifugio” che mi conveniva a pennello.