L’articolo di Roberto Longoni comincia a far luce sugli aspetti sanitari e legali di una causa di cui Francesco Picucci si è fatto paladino passando ore e ore al computer per documentare un voluminoso dossier sui tragici effetti del talidomide.
Sveliamo ai lettori particolari meno noti.
Da quando è in pensione Francesco passa molte mattinate nelle scuole con altri soci della Polisportiva Gioco. Con il suo sorriso contagioso e le battute pronte trasmette serenità agli studenti, con la solida convinzione che la normalità è per tutti una conquista. E quella volta che è arrivato in ritardo si è scusato raccontando che era appena uscito dalla piscina, dove aveva percorso i suoi quattro chilometri per tenersi in forma.
Un atleta, un uomo, un padre di famiglia, un lavoratore e ora anche un educatore.
Un combattente con il piglio deciso del testimone che non teme di mostrare sul proprio corpo i danni di un farmaco che la burocrazia italiana sembra voler ignorare.
